di Marcello Bartolini – Le giornate si allungano e le temperature finalmente diventano più miti, se durante la stagione invernale abbiamo mantenuto un minimo di allenamento possiamo finalmente affrontare giri un po’ più impegnativi. Consiglio, comunque, di non esagerare e di partire in ogni caso bene attrezzati anche per eventuali acquazzoni che in questa stagione potrebbero arrivare all’improvviso e rendere la giornata poco piacevole. Direi che adesso è arrivato il momento di spingere un po’ di più, per questa ragione il giro, sebbene non sia particolarmente lungo, è decisamente impegnativo, sia per il dislivello da affrontare che per la natura del percorso, per questa ragione è consigliato per ciclisti esperti e ben attrezzati ed è d’obbligo la mountain bike.
Partenza da Bibbiena, piazzale d’Ettore, ampio e comodo parcheggio, si procede sulla sinistra verso Santa Maria del Sasso, da qui si inizia una breve salita che ci porta sino a Querceto e, superato il paese sulla strada della Verna che attraversiamo per dirigerci verso Banzena, dopo poche centinaia di metri va preso lo sterrato sulla sinistra che porta alla Fragaiola, strada sterrata ma ancora percorsa da automobili, quindi fare comunque attenzione. Dopo un paio di chilometri, poco prima di arrivare alla Fragaiola, un sentiero sulla sinistra ci porta sul fianco del monte, qui un tratturo abbastanza largo ed in falsopiano arriva sino ai ruderi di Campodonico, un podere abbandonato.
Una volta superato questo punto inizia una breve discesa che sbocca su un altro sentiero scosceso. La tentazione di andare a sinistra, in discesa, potrebbe essere forte per chi fosse già stanco anche perché a destra la salita appare dura; non vi fate scoraggiare, è una salita breve che quasi immediatamente si trasforma in pianura. Proseguiamo sino a quando non si incrocia il sentiero che scende da Poggio Baralla, si gira a sinistra e finalmente si scende, la fatica maggiore è terminata anche se la discesa è comunque piuttosto impegnativa, quindi prudenza almeno sino a quando non si giunge in prossimità sulla riva dell’Archiano.
Andiamo a sinistra seguendo il corso del fiume, a Partina si prosegue sulla ciclabile verso Soci dove, una volta attraversato il ponte, imbocchiamo immediatamente la ciclabile sulla sinistra in direzione di Bibbiena. A metà percorso, all’altezza di Candolesi, prendiamo la strada sulla destra, costeggiamo la fabbrica e torniamo sulla strada asfaltata che porta a Soci, prendiamo a destra e ne percorriamo un breve tratto, imbocchiamo sulla sinistra via Casa Silli, proseguiamo per Casa Marco e, una volta attraversato il fosso, saliamo verso le “Paline” e da qui andiamo verso le Pescine.
Continuando a seguire lo sterrato verso destra arriviamo sino a Memmenano, qui una breve discesa asfaltata ci porta all’incrocio sulla strada di fondovalle, direzione Bibbiena per poco più di 100 metri e poi, subito a destra attraverso un tratturo, siamo sulla ciclabile dell’Arno che percorriamo verso sinistra sino a Bibbiena da dove, proseguendo sempre sul percorso ciclabile, andiamo a Corsalone, giriamo a sinistra e ci aspetta solo un ultimo sforzo: la salita di Pollino che ci riporta sino al punto di partenza. Mi raccomando in quest’ultimo tratto di fare molta attenzione, ci sono i lavori di ammodernamento della SR71 ed il traffico è abbastanza intenso per cui regolatevi di conseguenza.
Giro particolarmente impegnativo anche se decisamente immerso nei nostri paesaggi casentinesi, fatti di foreste, campi coltivati e fiumi, insomma un paesaggio decisamente affascinante per chi ama le attività all’aria aperta.