di Marcello Bartolini – Siamo nel pieno dell’inverno, sono ancora lontane le giornate di primavera e la tentazione di starsene a casa al calduccio sinceramente è molto allettante. Nonostante le rigide temperature del periodo, il Casentino offre comunque la possibilità di fare movimento in mezzo alla natura ed al suo paesaggio unico, consente anche di farlo abbastanza in sicurezza grazie alla rete di sentieri, strade secondarie e pista ciclabile dell’Arno che permettono, tutte assieme, di evitare i pericoli di una strada di fondovalle sempre più trafficata e di godere appieno il territorio.
Usando l’accortezza di essere ben equipaggiati e non salire troppo in altitudine, si possono sfruttare le giornate asciutte di questo periodo per delle belle escursioni, soprattutto in mountain bike, mezzo che ci permette di percorrere tutti gli itinerari privi di traffico evitando il più possibile spiacevoli incontri con mezzi a motore.
Per iniziare il nostro giro abbiamo scelto il “Porto” di Poppi, luogo dove un tempo partivano i carichi di legname delle foreste casentinesi destinati alla costruzione del Duomo di Firenze. Abbiamo a disposizione un ampio parcheggio se arriviamo in auto e, a breve distanza, possiamo trovare luoghi dove prendere una bevanda calda a fine giro per scaldarsi un po’ viste le temperature del periodo. Primo breve tratto sulla trafficata strada principale per poi svoltare sulla sinistra in prossimità dei giardini pubblici, seguendo le indicazioni per Poppi e Pratomagno, arrivati in prossimità del ponte si svolta a destra per attraversare il fiume e, all’incrocio sul primo tornante, ancora a destra in direzione del Pratomagno ci aspetta qualche chilometro in salita.
Giunti sul tratto pianeggiante, uno spiazzo sulla sinistra, dove si domina la valle sottostante, ci invita ad imboccare un tratturo in discesa che ci conduce sino al piccolo villaggio di Sambrona. Poco dopo, superato l’abitato, ci ritroviamo di nuovo su un tratto in asfalto, giriamo a destra dirigendoci verso San Martino in Tremoleto, giunti all’incrocio in paese si svolta a sinistra e, con una facile discesa asfaltata, arriviamo ad Ortignano.
Da Ortignano andiamo verso Bibbiena, oltrepassiamo San Piero in Frassino e proseguiamo ancora verso Bibbiena, poco prima della rotonda sulla sinistra e ben segnalata, entriamo nella ciclabile dell’Arno, costeggiando il fiume dopo pochi chilometri saremo di nuovo a Ponte a Poppi, terminando il nostro giro.
Non ci resta che riporre la nostra attrezzatura ed archiviare una bella giornata trascorsa immersi nella natura e nel paesaggio casentinese portando con noi i paesaggi invernali che hanno certamente il loro fascino con i colori tenui che la stagione offre. Un paesaggio diverso, con gli alberi spogli che, a volte, ci mostrano luoghi nascosti negli altri periodi dell’anno dalla vegetazione rigogliosa.
Il Casentino a volte è un po’ così: tende a nascondere le proprie bellezze, quasi ne fosse geloso oltre che orgoglioso, riservato; magari queste caratteristiche che potrebbero essere classificate come difetti, sono il motivo per cui ancora esistono angoli incontaminati anche fuori dall’area protetta, capaci di stupire non solo i turisti, ma spesso anche noi autoctoni che non sempre conosciamo a fondo il luogo in cui viviamo.
Lo stesso ragionamento potrebbe essere applicato ai centri storici ed agli edifici disseminati nel nostro territorio. Dovremmo essere più fieri della bellezza che ci circonda, del nostro territorio e della storia che trasuda dai nostri borghi e dalle nostre campagne, necessita da parte di ognuno di noi una maggiore consapevolezza del nostro territorio, magari dedicando un po’ del nostro tempo per visitare a fondo i luoghi in cui viviamo e, perché no, farlo in bici.