EDICOLA DI PIAZZOLINA “Un bel progetto di rilancio di un pezzo importante del centro storico fatto grazie a un accordo tra privato, pubblico e associazionismo attivo. L’amministrazione ha voluto sostenere questo progetto per sostenere tutto il centro storico, visto il valore culturale di questa realtà e la sua centralità nel contesto del tessuto sociale. Il nostro grazie va all’azienda che ha reso possibile questa operazione, all’associazione Il Podestà, alla società Fruska, che si occuperanno della gestione dell’edicola. Un ringraziamento va anche a Michele, il proprietario dell’edicola, che continuerà a essere parte attiva di questo progetto. Oggi questa realtà inizierà a promuovere cultura nel centro storico e a Bibbiena, a essere presenza attiva, luogo dove nascono collaborazioni virtuose e nuove idee”, commenta il Sindaco Filippo Vagnoli che invita tutti i cittadini a prendere parte a questa inaugurazione
L’Edicola di Piazzolina è il nome che è stato scelto per riaprire lo storico locale che rimanda al senso di appartenenza dei bibbienesi ad uno dei luoghi simbolo del paese – Piazzolina, appunto – dove ogni anno si tiene il momento più bello della tradizione della Mea.
Vagnoli conclude: “Questa cordata di solidarietà e amicizia, che vede impegnate varie realtà nella riapertura e varie anime del centro storico per la gestione, volontari dell’associazione, secondo me, è un momento altissimo di civismo e di impegno che ci piace festeggiare come merita. L’inaugurazione dell’edicola è quindi un momento della comunità che si vuole ritrovare nella cultura e nella condivisione”.
CIFA La casa ella fotografia di autore, il CIFA, compie 20 anni. Istituito nel 2005 per volontà della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF), con l’obiettivo di evitare la dispersione della produzione più significativa degli autori italiani e valorizzare il patrimonio della fotografia italiana non professionale, da sempre al centro dell’attività della Federazione, fondata nel 1948 e oggi presente con oltre 500 circoli affiliati e decine di migliaia di soci attivi su tutto il territorio nazionale.
Il CIFA rappresenta oggi un esempio unico nel panorama culturale italiano: un centro espositivo permanente, un archivio attivo, un motore culturale diffuso, profondamente radicato nel territorio e, al tempo stesso, proiettato in una visione nazionale e internazionale della fotografia.
Per celebrare questo importante traguardo, il CIFA apre i propri archivi, la propria memoria e il proprio sguardo sul futuro con una mostra che racconta e onora questo straordinario percorso culturale.
Le tante sfumature della Cultura Fotografica – 20 anni del CIFA | 2005 -2025 è
un’esposizione che invita il pubblico a intraprendere un viaggio attraverso i progetti, gli autori, le immagini e le idee che hanno segnato due decenni di attività. Un’occasione non solo per ripercorrere quanto realizzato, ma anche per riflettere sul ruolo della fotografia nella costruzione del nostro immaginario collettivo.
La mostra – visitabile dal 12 aprile al 2 giugno 2025, con inaugurazione sabato 12 aprile alle ore 17.00 – propone un articolato percorso espositivo che racconta vent’anni di progettualità e visione della FIAF attraverso linguaggi, generazioni e memorie fotografiche.
Saranno esposte otto delle mostre più curatoriali realizzate dalla FIAF in questi anni
accanto a una selezione di immagini tratte dai Progetti Nazionali, dall’archivio storico del CIFA, dalle Biennali dei Giovani Autori e dal progetto “Crediamo ai tuoi occhi”.
Uno spazio sarà dedicato anche ai tredici Grandi Autori che la FIAF ha celebrato nel corso del tempo, mentre una sezione speciale renderà omaggio ai vincitori di “Portfolio Italia”.
Completano il percorso una serie di tavoli tematici con l’esposizione delle pubblicazioni storiche e recenti edite dalla FIAF, a disposizione del pubblico per la consultazione.
Il CIFA era nell’ottocentesco un carcere mandamentale e la mostra è anche un’occasione preziosa per scoprire lo straordinario contenitore architettonico, un edificio ottocentesco di grande fascino, recuperato con un accurato intervento di restauro conservativo che ne ha mantenuto intatta la struttura originaria, reinterpretandola in chiave culturale.
Costruito nella seconda metà del XIX secolo e dismesso negli anni ’60, il complesso è stato oggetto di un importante progetto di rigenerazione urbana che ha saputo restituire alla comunità uno spazio dalla forte identità storica, trasformandolo in un luogo di incontro, studio e produzione culturale. Le sue sedici celle originali, distribuite su due livelli, oggi accolgono mostre fotografiche ed esposizioni temporanee, mentre gli spazi comuni – tra cui un suggestivo ballatoio affacciato sul
corridoio centrale e una corte interna protetta da alte mura perimetrali – conservano il carattere austero dell’antica destinazione d’uso.
Il risultato è un unicum nel panorama italiano: un museo della fotografia che dialoga ogni giorno con l’architettura che lo contiene, capace di evocare memorie, suscitare riflessioni e offrire una fruizione culturale intensa e immersiva.
Il Sindaco Filippo Vagnoli commenta: “Grazie al grandissimo lavoro della FIAF, di Roberto Rossi e degli appassionati di fotografia siamo arrivati a festeggiare questo bel traguardo. Questo è il luogo che ha dato impulso alla galleria Fotografica a Cielo aperto, a Bibbiena città della fotografia, al Festival internazionale di fotografia del Casentino. E’ un luogo che, soprattutto negli ultimi anni, è diventato un punto di riferimento importante del nostro territorio, dove i cittadini e le cittadine si rispecchiano e si ritrovano a celebrare la cultura come bene di tutti. Ringrazio le tante persone che ogni giorno, da venti anni, hanno lavorato in maniera profonda per arrivare a questi risultati che, oggi, vogliamo celebrare tutti insieme”.