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venerdì, 18 Ottobre 2024

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Un parco per… noi

L’Istituto Comprensivo Alto Casentino di Pratovecchio Stia anche quest’anno ha aderito allo storico progetto di educazione ambientale “Un Parco per te”, dedicato alle scuole dei Comuni dell’area protetta promosso dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che sostiene i costi di un educatore ambientale e di una guida per un percorso educativo di circa 20 ore complessive, durante il quale gli studenti affrontano in primis il concetto di Parco ed approfondiscono un argomento a loro scelta, di tipo naturalistico, ma anche storico o legato alle tradizioni.

Per quest’anno scolastico e per il prossimo, i progetti delle scuole partecipanti sono stati candidati in un bando del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, destinato agli studenti dei comuni che ricadono nelle ZEA (Zone Economiche Ambientali), nei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO per criteri naturali e nelle Riserve della Biosfera del Programma Man and the Biosphere UNESCO. La candidatura, grazie anche alla preziosa collaborazione degli insegnanti coinvolti, ha avuto buon esito e ciò ha consentito di ottenere il finanziamento integrale delle attività previste.

Il tema scelto dalle maestre Clara Giabbani e Daniela Guerrieri è stato quello dell’albero nelle sue molteplici sfaccettature: un mondo assolutamente affascinante e sorprendente, in cui portare la fantasia dei bambini e la loro innata curiosità.

Ecco le loro parole alla domanda “Ti siedi alla base di un albero. Cosa ti piace osservare?” “Gli uccellini che volano”, “Il sole splendente”, “Le foglie e i frutti”, “Scoprire se ci sono dei nidi fra i rami”, “Il tramonto”, “Il cielo”, “Le farfalle”, “La natura, il fiume e gli animali”, “Guardare la loro altezza e la chioma”, “Le foglie che cadono, l’erba, i fiori e i funghi”, “Ascoltare il ventolino che passa tra i rami”.

La serie di n. 9 incontri condotti dalla guida ambientale Marta Signi, iniziata a Febbraio e che ha visto la sua conclusione con l’uscita finale il 3 Maggio a Camaldoli, ha attraversato molteplici aspetti conoscitivi dell’albero grazie all’excursus tematico che ha avuto il via dal suolo fino ad arrivare alla chioma, per poi addentrarsi nell’affascinante mondo della fauna ad esso collegata e, per ultimo, il “rapporto” con l’uomo, che ha visto i bambini concentrati sul mestiere del foderatore e sulle pratiche commerciali del legname che hanno legato il Casentino a Firenze.

Ma cosa ne pensano di questo «viaggio intorno agli alberi» i bambini? A me è piaciuto: “la gita perché abbiamo visto tanti alberi e uno aveva 500 anni”, “quando abbiamo messo i timbri delle impronte degli animali sul quaderno”, “la gita nel bosco e c’erano dei daini”, “quando abbiamo fatto un cartellone degli strati del suolo”, “quando abbiamo fatto le zattere e abbiamo camminato e guardato il fiume”, “quando siamo andati a fare le facce agli alberi, perché abbiamo raccolto le cose della natura e ci siamo sporcati le mani”, “camminare nel bosco”, “la gita perché le cascatine mi hanno meravigliata. Le cascatine e le cascate sono dolci quanto un pensiero”, “quando abbiamo mandato nel fiume le “barchette” tutti insieme”, “l’orologio con il tronco, perché i tronchi avevano tantissimi anni”.

E’ indubbio che gli orologi biologici degli alberi e degli umani non collimino e che, spesso, ci facciano sentire piccoli e, qualche volta, inadeguati davanti alle foreste del Parco con i suoi patriarchi centenari. Per parlare di loro non ci rimane che saper sviluppare la dote della pazienza e attendere che crescano, tutelandoli, e, osservandoli, stupirci, noi come i bambini, dell’universo di vita che creano intorno a sé.

(a cura di Marta Signi)

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