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giovedì, 10 Aprile 2025

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Una musica fastidiosa: la tosse

di Antonella Oddone – La tosse non è una malattia, ma un sintomo molto frequente nell’infanzia. Nei secoli scorsi, prima dell’avvento della terapia antibiotica, era motivo di grande preoccupazione, perché poteva essere associata a malattie batteriche, come la tubercolosi e la polmonite, in quel tempo incurabili e spesso mortali. Veniva infatti chiamata «il tamburo della morte».

Al giorno d’oggi, quando è associata alle comuni malattie virali da raffreddamento, non è un motivo di allarme. Solo in un numero di casi molto limitato può essere la spia di un’importante patologia acuta dell’apparato respiratorio (bronchite, broncopolmonite, asma bronchiale). In questi casi si accompagna, di solito, a uno stato di salute generale più o meno compromesso e ad altri sintomi specifici che indirizzano verso una diagnosi e una terapia appropriata.

La tosse è dunque un importante meccanismo riflesso di difesa del nostro organismo. Consiste in un’inspirazione forzata seguita da una violenta espirazione con conseguente espulsione di una grande quantità di aria. In questo modo è possibile espellere dall’albero respiratorio alimenti o corpi estranei inalati inavvertitamente o liberare le vie respiratorie da un eccesso di secrezioni. Possono provocare la tosse agenti irritanti di natura molto diversa: sostanze chimiche, inquinanti, polveri, muffe, allergeni, virus, batteri, muco, fumo, corpi estranei e alimenti. Come sempre dobbiamo capire che cos’è che la provoca, e spesso proprio il tipo di tosse suggerisce al medico la causa: per esempio la tosse abbaiante con voce rauca che insorge la notte in pieno benessere è dovuta ad una laringite ipoglottica, cioè ad un edema delle corde vocali: il bambino ha difficoltà a far entrare aria e tossisce con una tonalità particolare. In questo caso è «tanto fumo e niente arrosto» perché basta far respirare al bambino aria umidificata e somministrare una singola dose di cortisone per far cessare tutto. La temibile epiglottite, che esordisce con sintomi simili ma rapidamente ingravescenti, con iperpiressia e grave difficoltà respiratoria, è praticamente scomparsa da quando si vaccinano i neonati contro l’haemofilus influentiae.

La tosse secca con sibili, spesso udibili anche ad orecchio, nei casi più gravi accompagnata da rientramenti costali e addominali, aumento della frequenza respiratoria e difficoltà anche a parlare, è dovuta all’asma e alle bronchiti asmatiche, che possono essere di natura allergica o, soprattutto nei bambini più piccoli con vie aeree di piccolo calibro, di natura infettiva: dal banale rhinovirus al famigerato virus respiratorio sinciziale, tanto più grave quanto più il bambino è piccolo. In quest’ultimo caso il pediatra valuterà se è necessario un ricovero ospedaliero perchè l’unica cura efficacie nei casi gravi è la somministrazione di ossigeno. Invece i genitori di bambini asmatici vanno istruiti ad intervenire subito con broncodilatatori e cortisonici per via aerea, da somministrare con il distanziatore e non con l’aereosol: gli apparecchi domestici infatti difficilmente micronizzano particelle del farmaco così piccole da raggiungere i bronchioli terminali.

La tosse nelle broncopolmoniti inizia sempre secca, con febbre e stato generale compromesso soprattutto in caso di polmoniti batteriche. Il pediatra prescriverà la terapia antibiotica adeguata e nel giro di 48 ore saranno evidenti i miglioramenti con la scomparsa della febbre e tosse più «grassa». Anche la tosse che si accompagna alle infezioni delle alte vie respiratorie inizia secca e fastidiosa, dopo 2-4 giorni diventa grassa e scompare in pochi giorni, spesso senza nessuna terapia. Purtroppo nei bambini piccoli, che frequentano nido e scuola materna, le infezioni banali si susseguono così velocemente che la tosse non fa in tempo a guarire del tutto e si riacutizza, così sembra che non passi mai fino a che la scuola non finisce. In questi casi la terapia antibiotica va riservata alle complicanze (otite media acuta, bronchiti e sinusiti).

Cosa fare per avere sollievo da questa musica così fastidiosa? Primo, insegnare presto al bambino a soffiare il nasino: una bella soffiata di naso è più potente di qualsiasi aspirazione e previene sia l’otite catarrale che la sinusite, con il conseguente scolo di mucopus in faringe e accessi di tosse con vomito nelle ore notturne. Secondo: idratare e far bere più possibile il bambino. Sotto i sei anni non si dovrebbero somministrare né mucolitici né tantomeno anti-tosse, per il rischio di accumulare catarro nelle vie respiratorie. Invece possono essere utili i rimedi fitoterapici e, udite udite, il più efficacie di tutti, come risulta da studi scientifici controllati, è il… miele.

DOTT.SSA ANTONELLA ODDONE Medico pediatra

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