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domenica, 24 Novembre 2024

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Unione dei Comuni, aspettando la nuova sede

di Francesco Meola – Era il dicembre del 2021 quando le ruspe buttarono giù la vecchia sede dell’Unione dei Comuni del Casentino situata a Poppi ma, nonostante il nuovo edificio sia stato edificato già da diverso tempo, il cantiere non ha ancora chiuso i battenti. L’immobile, che sarà sede degli uffici dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino nonché centro strategico di Protezione Civile per tutto il Casentino, dovrebbe essere dotato anche di una sala polivalente e multimediale con 250 posti a sedere.

Della vecchia sede è rimasta in piedi soltanto un’ala che è stata completamente svuotata e resa antisismica ed efficiente dal punto di vista energetico, per un costo complessivo di oltre 2 milioni di euro. L’intervento è stato finanziato in gran parte dalla Regione Toscana, mentre gli altri fondi sono stati messi a disposizione dagli enti facenti parte dell’Unione, ovvero: Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano-Raggiolo, Poppi, e Talla.

Sul tema abbiamo fatto il punto con l’assessore al bilancio, turismo ed ambiente dell’Unione dei Comuni, Roberto Acciai il quale ha la delega a seguire i lavori della nuova sede.

Assessore, quanto tempo occorrerà ancora per la chiusura del cantiere? «Non c’è ancora una data certa per la consegna dell’immobile ma è giusto chiarire la vicenda per far comprendere ai cittadini che nessuno finora è stato con le mani in mano».

Prego… «Purtroppo, se si è ancora in attesa di completare i lavori è dovuto al fatto che durante questi anni abbiamo dovuto affrontare non pochi ostacoli. In ogni caso non è un problema economico, dal momento che i fondi ci sono e l’opera finanziata è in gran parte dalla Regione Toscana. Intanto la prima ala dell’edificio, quella che è attualmente visibile per intenderci, è già stata ultimata e sarebbe anche già utilizzabile. Per quella accanto, dove una volta insisteva l’edificio centrale, i lavori sono già cominciati.

I tecnici hanno provveduto a realizzare i dovuti saggi e a progettare le fondamenta. Sfortunatamente, però, se per la prima parte l’iter di assegnazione è stato più semplice, quello della parte che si dovrà erigere adesso ha richiesto tempistiche più lunghe in quanto sono stati necessari degli approfondimenti maggiori sull’impresa aggiudicatrice dei lavori, un’azienda di Caserta. Inoltre, non dimentichiamoci che l’inizio dei lavori risale alla fine del 2021, quando eravamo in pieno Covid, e questo ha significato anche dover rivalutare i costi delle lavorazioni dal momento che tutti i materiali edilizi, nel frattempo, avevano subito un incremento dei costi rispetto a quanto preventivato. La gara d’appalto si è dunque tenuta nel 2022 e l’affidamento dei lavori soltanto nel 2023.

Attualmente il cantiere opera a pieno regime ma anche se l’obiettivo era quello di portare a termine i lavori nel maggio 2024, non mi sento di assicurare che entro quel periodo i lavori possano essere conclusi. L’intento era quello di farcela per la fine della consiliatura dei comuni facente parte dell’Unione ma a questo punto bisogna essere realistici e non dare false speranze. Ad ogni modo, al termine dei lavori, avremo una sede degna di questo nome e finalmente garantiremo alla Protezione Civile uno spazio adeguato che all’occorrenza possa essere utilizzato anche dalla comunità come sala polivalente.

Ci tengo anche a dire che, rispetto al vecchio edificio, dove l’ala centrale e quella laterale poggiavano fra loro, nel nuovo le due strutture saranno staccate per ragioni tecniche e questo è un altro degli imprevisti per i quali i lavori hanno subito dei rallentamenti. Allo stato attuale, però, non dovrebbero presentarsi ulteriori problemi. I finanziamenti necessari al completamento dei lavori sono stati già approvati e le maestranze stanno lavorando quotidianamente.

Avremmo potuto addirittura iniziare ad utilizzare l’ala già edificata e che un domani ospiterà gli uffici dell’Unione dei Comuni, ma trasferire fin da adesso tutti i dipendenti in quello che è ancora un cantiere non avrebbe avuto senso. L’importante era rimettersi in marcia e fortunatamente ci siamo riusciti».

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