di Mauro Meschini – Sulla scelta di creare il Corpo Unico di Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni in questi 10 anni si sono dette e scritte fiumi di parole. Il 2013 è stato l’anno che ha visto l’inizio di questa gestione comune, caratterizzata anche dai vari spostamenti delle sedi. All’inizio infatti la centrale operativa unica era collocata a Ponte a Poppi, ma già nel 2019 si sono viste arrivare le prime novità con la creazione di due gruppi: uno per l’area sud, che aveva sede al Corsalone, e uno per l’area nord che aveva sempre come riferimento la sede di Poppi. In più era prevista l’apertura di un ufficio a Rassina per alcuni giorni alla settimana.
Poi nel 2020, in vista anche dei lavori di demolizione della storica sede, già della Comunità Montana, arriva l’apertura dei nuovi locali, sempre a Poppi, ma in piazza Risorgimento, nell’edificio che in precedenza aveva ospitato le scuole elementari. Nel settembre 2022, altro trasloco, che questa volta coinvolge la sede del basso Casentino che viene portata dal Corsalone a Rassina.
Proprio il sindaco di Castel Focognano Remo Ricci, anche assessore alla Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni, spiegava così i motivi della decisione «… La zona individuata oltre a presentare una maggiore densità di popolazione, attività produttive e commerciali, rimane più facilmente raggiungibile da tutti i comuni limitrofi…. la centralizzazione di tutte le funzioni nella sede di Poppi aveva portato ad una minore presenza della municipale nei comuni più lontani…».
In effetti già dal primo periodo di gestione unica era apparso chiaro come la nuova organizzazione avesse allontanato i vigili da molte zone. In particolare sembrava poco funzionale il fatto che i vigili dovessero partire sempre o dalla sede di Poppi o da quella decentrata e fossero costretti a coprire decine di chilometri per giungere nei comuni dove prestavano servizio, il tutto con una gran perdita di tempo e risorse. In ogni caso, per continuare questa sintesi di quanto accaduto in questi dieci anni, arriviamo al mese di agosto di quest’anno in cui dobbiamo registrare l’uscita dei Comuni di Chiusi della Verna e di Ortignano Raggiolo dal servizio associato di polizia municipale.
Nelle delibere dei due comuni si leggono motivazioni simili a sostegno di questa scelta in particolare nella delibera del Consiglio comunale di Chiusi, la nr. 15 del 28 giugno, si ritiene che ci sia un non soddisfacente adempimento della disposizione di cui all’art. 6 comma 3 bis dello Statuto dell’Unione, che stabilisce che “Le funzioni e i servizi svolti tramite unione dei comuni dovranno essere gestiti secondo modelli organizzativi snelli che prevedano il massimo decentramento e la conservazione presso ciascun comune di presidi per l’erogazione dei servizi”, in quanto da tempo vengono percepiti insoddisfacenti livelli nelle prestazioni del Servizio Associato di Polizia Municipale in termini di presidio del territorio e conseguenti disservizi in termini di tempestività degli interventi, tutte problematiche da tempo presenti, ma incrementate dopo le recenti modifiche organizzative del servizio e spostamento della sede da Corsalone a Rassina.
In pratica sembra che il problema sia quello di cui abbiamo parlato poco sopra, mentre la puntualizzazione sul fatto che tutto sarebbe ulteriormente peggiorato dopo lo spostamento dal Corsalone a Rassina, preso atto di chi lo afferma, appare più che altro dovuto a non certo nascoste motivazioni di campanile.
Comunque sia, in una Unione dei Comuni che già rappresenta meno della metà dei casentinesi, che non comprende due dei comuni più abitati, ora uno dei servizi associati perde pezzi. Non sembra sintomo di buona salute e, sempre più convinti che le scelte da fare dovrebbero essere altre abbiamo voluto chiedere proprio Remo Ricci, che fino ad oggi ha seguito per l’Unione questo servizio, di rispondere a qualche domanda.
Il Corpo Unico di Polizia Municipale non ha mai visto l’adesione di tutti i comuni del Casentino in circa 10 anni. Adesso anche chi c’era ha deciso di uscire. Questo dovrebbe far riflettere sulla validità di questa organizzazione? «Premetto che durante la presidenza Ducci terminata lo scorso 15 ottobre ho avuto la delega alla Polizia Municipale, un compito importante e complicato per la gestione di un territorio che si estende da Montemignaio passando per Badia Prataglia, Chiusi della Verna fino alle frazioni del Comune di Castel Focognano e Talla. Quando nel 2012 fu deciso di creare un corpo unico di Polizia Municipale della vallata ero all’opposizione nel mio Comune e sono stato uno dei primi a criticare una scelta molto azzardata, anche se all’epoca il corpo era formato da tutti i vigili di dieci comuni, compreso Pratovecchio e Stia che allora erano comuni divisi e poteva contare su un numero di agenti superiore ad oggi. Successivamente con i pensionamenti e la fusione tra Pratovecchio e Stia, con il nuovo comune che non ha aderito all’Unione, la situazione si è un po’ complicata».
Si era partiti con la sede unica a Poppi. Poi una anche al Corsalone che poi è stata spostata a Rassina. Ma il problema dei troppi chilometri che le pattuglie sono costrette a percorrere partendo da due sole sedi non è stato risolto. È questo uno dei problemi? «Nel 2019 sotto la mia Presidenza decidemmo di aprire una nuova sede nell’area sud dei Comuni facenti parte dell’Unione, studiata per dare maggior servizio all’utenza, fermo restando che per l’organizzazione doveva restare un corpo unico con un solo comandante, così come richiesto dalla Regione Toscana. Sostanzialmente la scelta ha funzionato in quanto gli agenti non dovevano più partire da Poppi per raggiungere la parte sud dei comuni dell’Unione, ma avvicinandosi notevolmente, con risparmio di tempo e carburante».
Poi, e lo spostamento della sede dal Corsalone a Rassina sembra una conferma, rimane il nodo per ogni sindaco di piantare la propria bandierina. Castel Focognano ha ottenuto la sede, allora Chiusi della Verna ha deciso di andarsene…. Ma è così che sta andando avanti l’Unione dei Comuni? «La scelta di spostare la Polizia Municipale a Rassina è nata esclusivamente per migliorare ancora di più la logistica, dopo la ristrutturazione del Palazzo Municipale avevamo spazio per portarci la Polizia Municipale, essendo Rassina al centro di tutti i comuni dell’area sud. Nessuna ritorsione verso il Sindaco di Chiusi della Verna».
Perché non è stato deciso di unificare in una sede unica la gestione amministrativa e organizzativa, ma decentrando in ogni comune presenze permanenti dei vigili, evitando così la partenza da una sede unica? «Il tutto è dovuto ai costi del Servizio, pensare a decentrare in ogni Comune un ufficio costituirebbe una lievitazione dei costi non sostenibile dall’Unione. Servirebbe molto più personale e almeno un’auto per Comune».
L’Unione non comprende due dei comuni più grandi del Casentino, al suo interno ci sono divisioni e interessi conflittuali. Come è possibile che sia in grado di garantire una vera gestione unica del Corpo di Polizia Municipale? Il Comune Unico torna ad essere la sola opzione praticabile? «Come tutti sanno io sono stato uno dei sostenitori del Comune Unico, quando si tenne il referendum il sottoscritto sostenne la campagna elettorale per la fusione, e anche nella passata legislatura quando venne proposto l’accorpamento dei Comuni di Castel Focognano, Chitignano, Talla e Chiusi della Verna il sottoscritto allora all’opposizione sostenne il progetto. Anche oggi non nascondo che un Comune Unico con i servizi in tutti i paesi, lasciando le varie municipalità, mi troverebbe d’accordo».